Ha un che di funereo, nel suo candore intaccato solo da fiori raffigurati in toni di grigio, questo nastro del progetto romano Wound
(che sì, fa parte della serie di lost tapes tardivamente recuperati
durante l’estate): due facciate per una ventina di minuti, a mio modo di
vedere il tempo giusto per godere pienamene di questo tipo di musica.
In realtà And Nothing Will Be The Same si farebbe ascoltare
anche più a lungo, grazie a una scrittura capace di tenere vivo
l’interesse, senza eccedere in ecclettismi e variazioni ma creando una
narrazione dove la successione dei momenti ci guida con una certa logica
dall’inizio alla fine dei brani. Through Skin parte fra rumori
concreti e droni analogici che sfociano in un crescendo noise dal quale
ci eleviamo sulle ali di suoni riverberati che ci allontanano dal
rumore che sembra esplodere sotto di noi: un bell’esempio di ruvida
psichedelia. Percorso inverso segue, sull’altra facciata, Broken Words,
che parte minimale e divertita con spipoli elettronici che giocano a
rimpiattino coi bordoni rumorosi, ma poi la tensione sale e dopo un
apparente momento di quiete siamo investiti da una tempesta elettrica
dalla quale ci salva solo l’improvviso taglio che riporta il silenzio.
Un lavoro breve ed intenso, un altro tassello nello scuro mosaico di
Wound. (Emiliano Zanotti)
http://www.sodapop.it/rbrth/reviews/2208-wound-and-nothing-will-be-the-same-spirit-threone-2014.html
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