2 ottobre 2017

SAD CAMBODIA reviews...

Some reviews of first tape by SAD CAMBODIA, the collaboration duo between Wound and My Dear Killer. "First Metheoretical Bulletin" is out on Sincope and Under My Bed.

RUMORE #308, September 2017 by Andrea Prevignano
"Primo lavoro di Stefano Santabarbara (My Dear Killer) e Massimo Onza (Wound), First Metheoretical Bulletin (un titolo pianificatore, in stile Throbbing Gristle) è un affascinante lavoro che corre spedito su un crinale tra musica industriale e post rock, tra sintesi elettronica e chitarre acustiche, tra Gastr Del Sol e SPK, tra concretismi e ambiente. Uno dei lavori italiani più incisivi dell'anno. 75/100."

ROCKERILLA #445, September 2017 by Aldo Chimenti
"A quanto pare dopo la rivalsa del vinile sul CD, anche la vecchia audiocassetta è tornata a reclamare la sua dignità di antesignano del supporto fonografico. Resta da vedere se incontrerà ugual fortuna. Intanto sulla scena underground nostrana arriva il primo nastro di Sad Cambodia, nucleo composto da Stefano Santabarbara e Massimo Onza che in First Metheoretical Bulletin consegna un 4-tracce (ma sono 2, n.d.r.) connotato di due precipui percorsi narrativi, dove il nitore delle corde pizzicate incontra i fumi miasmatici dei pattern elettronici. Una forma di osmosi allucinata tra essenze di nature conflittuali e chimiche persavive."

SODAPOP by Emiliano Zanotti
"La strana coppia: Massimo Onza, musicista nei panni di Wound e boss della Sincope insieme a Stefano Santabarbara, boss della Under My Bed e musicista come My Dear Killer; ognuno porta in dote l’armamentario che utilizza nei rispettivi progetti il primo effetti, loop e synth, il secondo nastri e chitarra acustica (ma lascia a casa la voce) per dare vita a questo progetto dal nome curiosamente esotico. First Metheoretical Bullettin è una cassetta che, uno per lato, ospita due brani di circa 15 minuti evidentemente imparentati dal mood e dalla tipologia di suoni, ma piuttosto diversi nella forma. In Metheoretical Bulletin I. Theory chitarra ed elettronica convivono senza arrivare a fondersi mai completamente e l’elemento fondamentale sembra essere l’unità di spazio e tempo data dal nastro su cui la musica è incisa. In una tale dissociazione l’ascolto diventa un’esperienza straniante, specie se ci si concentra sulle malinconiche melodie della chitarra, spesso sommerse e brutalizzate dal rumore analogico; spesso ma non sempre e in questi momenti quelle che sembrano gerarchie consolidate vengono messe in discussione con ulteriore effetto destabilizzante sull’ascoltatore. A seconda dei vostri gusti e del vostro umore potrà sembrarvi un incompromissorio esperimento di alternanza melodia-rumore o la banale registrazione di un chitarrista che suona sul divano del soggiorno mentre qualcuno gli mette a soqquadro l’appartamento. Sull’altro lato Metheoretical Bulletin II. Field Report #1 è decisamente più equilibrato, verrebbe da dire più maturo e compiuto: sei corde ed effetti lavorano di concerto senza che il rumore sia mai esagerato, la melodia è intelligibile per tutto il tempo e il risultato è un brano poetico e godibilissimo. Difficile dare un giudizio definitivo al cospetto di un’opera prima, oltretutto di così breve durata: può darsi che i due pezzi siano due aspetti inscindibile di ciò che è Sad Cambodia così come potrebbero rappresentare già ora un bivio dove l’intraprendere una strada esclude l’altra (noi, va detto, propenderemmo per quella del chitarrista con la casa sottosopra). Quel che appare chiaro è che il sodalizio funziona e dimostra, pur nella limitatezza degli elementi in gioco, di avere buone frecce nel proprio arco."

DISTORSIONI by Romina Baldoni
"Sad Cambodia sembra essere un’indagine, un’esplorazione emotiva. Come dice il titolo stesso di questa loro primissima uscita, volutamente ‘di nicchia’, volutamente sfuggente, disponibile solo su nastro e quindi su un supporto che chiama direttamente in causa la ferma volontà di chi vuole stabilire il contatto, il bollettino meteorologico analizza e si addentra in un fenomeno, lo fa in un momento preciso, tenendo conto di tutte le concause e di tutti i dettagli che contribuiscono a determinarlo e renderlo irripetibile. Il sensore usato per l’analisi è dato dalla commistione e dall’alternanza di strumenti analogici e acustici che diventano captatori e registratori ambientali. Un ambiente tempo e un ambiente senso, un contrapporsi e un compenetrarsi di esteriorità e interiorità. Tutto questo è trascritto quasi in tempo reale, inciso in un solco che si muove e si articola seguendo degli impulsi che si raccordano ad attitudini e stati d’animo. Dosaggi raffinatissimi rappresentati da morbidi e rarefatti arpeggi di chitarra lacerati o contrastati da feedback, da loop e bordoni stridenti, ripetitivi e asettici. Prende vita una danza maestosa e calibrata, un duello incentrato sull’esibizione di forza e fierezza, ostentazione e dinamica che elevano il suono e la fluttuazione in vincitore finale. L’energia e il magnetismo che si sprigionano dal movimento, dalle sollecitazioni più disparate, sia lievi e infinitesimali o di più impellente irruenza. Un tempo di sole, una brezza al tramonto che muove ombre tra riverberi di rossi accesi, il torpore lattiginoso di un’alba, la magica immobilità dell’erba brinata o ancora i tuoni, i lampi e gli squarci violenti di luce. Il mutamento, la metafora della trasformazione perenne che muove le cose dandogli respiro metafisico. Partecipate del sapere ancestrale del mondo, rispolverate la piastra e fate partire questo nastro, vi verranno svelati in un sussurro tutti i segreti e tutte le perturbazioni del vostro tempo e quando tornerete più volte a girare il lato della cassetta sarete entrati in simbiosi con la continuità e con la cosmogonia del tempo ciclico. Buon divenire!"

VITAL WEEKLY by Frans de Waard
"Here we have a newly formed duo, Stefano, also known as My Dear Killer and Massimo Onza, sometimes operating as Wound (see also Vital Weekly 860; he's also the label boss, here, I think); the latter uses synths, loops and effects, while Stephano Stephanowic, as he is called in the information, plays guitars and tape loops. It is of course not strange to see these instruments paired up together to play music but in the two thirteen-minute plus pieces on offer here I am not all too sure that marriage works very well. On one hand there is somewhat angular, distorted synthesizer sounds brought to the table by Onza, which can be described as 'mildly noisy' and on the other hand there is tinkling of chords by Stephanowic, going a bit more ambient in that approach. It is an odd marriage, which on 'Metheoretical Bulletin I. Theory' doesn't work very well. On 'Metheoretical Bulletin II. Field Report #1' it works much better, with those time stretched sounds forming a backdrop of drones and the guitar in loop modus on top. It is partly intense, partly spooky and yet at the same time also somehow quite meditative; in all its weirdness that is. On this side Sad Cambodia knows how to attract attention and sounds work together; something that doesn't happen on the other side where it sounds like randomly chosen sounds working together, and at such rather unsuccessfully"



 

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